Negli ultimi mesi si leggono diversi articoli sull’effetto Forrester o effetto Bullwhip sulle catene di fornitura. La novità consiste nel fatto che recentemente la tematica viene spesso affrontata anche in articoli di stampo finanziario che cercano di analizzare l’impatto dei lockdown sulle catene di fornitura e sul soddisfacimento della domanda. Uno dei primi post lo ha scritto il noto investitore, Michael Burry, su twitter.
Dopo essere stato teorizzato al MIT negli anni 80, e in seguito insegnato in tutti i corsi di supply chain, ora il tema è tornato prepotentemente in auge.
Ma cos’ è l’effetto Forrester?
Sostanzialmente indica un aumento della variabilità della domanda man mano che ci si allontana dal mercato finale e si risale la catena di fornitura.
Tipicamente la causa principale di tale effetto è la razionalità limitata degli operatori che rende maggiore l'inefficienza della gestione della catena di distribuzione, con maggiore intensità quanto più la catena di distribuzione è estesa e quanto sono più lunghi i tempi di fornitura (Lead time).
Le principali cause operative del bullwhip effect (come riscontrato da Hau Lee e Corey Billington) sono:
Un eccessivo livello di scorte, soprattutto a monte della catena per evitare stock out;
La scarsa accuratezza delle previsioni di vendita;
Sbalzi nella richiesta di capacità produttiva (che risulta a volte insufficiente e a volte eccessiva);
Frequenti cambiamenti ai piani di produzione;
Lead time di fornitura lunghi;
Molti attori coinvolti nella catena di fornitura.
Nella situazione specifica i lockdown sono l’elemento che hanno aggravato l'effetto Forrester.
E’ ragionevole pensare che un approccio JIT (Just In Time) che prevede catene di fornitura corte, con lead time di ripristino brevi e stabilimenti dei fornitori situati nelle vicinanze dei plant produttivi potrebbe ridurre l’impatto e la magnitudine dell'effetto Bullwhip? Certamente si.
Catene di fornitura corte, soprattutto per i componenti critici, e lead time brevi possono limitare l'impatto di eventi violenti che si possono verificare sulla supply chain, come hanno fatto i blocchi legati ai lockdown.
Il JIT che in questi mesi è stato spesso mistificato (probabilmente poiché non compreso) avrebbe viceversa ridotto l’impatto dei lockdown sulle supply chain.
I lockdown hanno un impatto notevole sulle catene di fornitura, ma l’impatto della variabilità da essi indotta sarebbe stato mitigato nella magnitudine e nella durata dalla presenza di supply chain snelle.
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