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L'integrazione del lean e del six sigma

In questi ultimi anni si è sentito spesso parlare di Lean Six Sigma. Ma che cos’è concretamente?


Il Lean Six Sigma è un approccio strutturato che nasce dalla integrazione tra Lean Thinking, ossia filosofia e metodi nati e sviluppati in Toyota, e Six Sigma nato e sviluppato da Motorola e successivamente da General Electric.

Lean Thinking e Six Sigma sono metodologie per la gestione aziendale con focus al miglioramento dei processi che hanno dei punti d’incontro, ma presentano anche sostanziali differenze.

Negli anni ’60, Taiichi Ohno sviluppa in Toyota il Toyota Production System (TPS), un sistema volto al miglioramento continuo (i.e. Kaizen) che trova fondamento nell’identificazione e nella lotta continua e sistematica agli sprechi. Negli anni ’70, Womach e Jones, due giovani studiosi statunitensi, vengono incaricati di studiare “i segreti” di Toyota che, da piccola azienda artigianale, era divenuta uno dei maggiori player nel settore automotive. Dagli studi sviluppati in Giappone, Womach e Jones scrivono The Machine that change the world e Lean Thinking, due testi di riferimento in cui teorizzano la filosofia sottostante il TPS e coniano il termine “Lean”, da cui poi seguono “Lean Manufacturing”, “Lean Production”, ecc.

Il TPS si fonda su 5 principi e sulla lotta sistematica e costante agli sprechi. Il Cliente viene messo al centro dell’azienda e tutto ciò che non crea valore per il cliente è ritenuto spreco (Muda) e va quindi identificato, combattuto ed eliminato. L’attenzione al flusso dei materiali, alla riduzione di giacenze e dei tempi di attrezzaggio sono elementi fondanti del TPS. Uno degli aspetti caratterizzanti l’approccio Lean è il focus sull’ottimizzazione dell’intero processo del valore e non sul singolo reparto, la singola area o la singola risorsa.

Un altro aspetto fondamentale del sistema Toyota è il coinvolgimento delle risorse, intese come le persone che lavorano in azienda. Questo rappresenta un elemento fondante ed imprescindibile per la sostenibilità della trasformazione e la qualità dei risultati.


Il termine Six Sigma fu coniato da Bob Galvin, CEO alla Motorola Inc dove alla fine degli anni ‘70 si iniziò a sperimentare metodologie di problem solving basate su analisi statistiche e nel 1987 lanciò ufficialmente il “Six Sigma Program”, applicando questa metodologia ai processi industriali. Nel 1996 Jack Welch lanciò il programma Six Sigma in General Electric dove la metodologia divenne un approccio per l’ottenimento di importanti miglioramenti qualitativi, trovando applicazione in diversi ambiti aziendali.

Il Six Sigma è fondamentalmente un approccio volto al miglioramento della qualità e alla riduzione della variabilità dei processi che si avvale di potenti e raffinati metodi statistici. Il suo obiettivo è quello di raggiungere un controllo del processo tale da avere soltanto 3,4 parti difettose per milione di parti prodotte, portando la variabilità del processo produttivo a limiti molto ristretti. Tale variabilità risultò talmente limitata che nelle prime fasi di adozione fu opinione comune che fosse impossibile da raggiungere e molti ritennero che solo una strategia “3 sigma” potesse essere applicabile (il valore di sigma rappresenta la variabilità insita nel processo). Il concetto verrà presentato approfonditamente nel testo.


Il Six Sigma si basa sul modello DMAIC, un metodo di gestione dei progetti di miglioramento suddiviso in 5 fasi: Define, Measure, Analyze, Improve e Control.

Il Lean Thinking e il Six Sigma presentano peculiarità ed aspetti in comune, punti di forza e di debolezza. L’approccio Lean Six Sigma, utilizzato per la prima volta attorno agli anni 2000 e in forte ascesa e sviluppo negli ultimi anni, si pone l’obiettivo di integrare i due approcci per trarre la massima sinergia ed efficacia dai due.

Esistono tre ragioni fondamentali che rendono la fusione tra i due approcci preferibile e per certi aspetti necessario:

- il Lean non può mantenere il processo sotto controllo statistico;

- il Six Sigma da solo non è capace di migliorare in maniera sostanziale la velocità dei processi o di ridurre le scorte;

- il Lean Six Sigma (integrazione dei due metodi) consente di ridurre i costi e la complessità.

Alcuni autori riportano la seguente definizione per Lean Six Sigma: “una metodologia che massimizza il valore per gli stakeholder attraverso un’elevata rapidità di miglioramento in termini di soddisfazione del cliente, costi, qualità, velocità dei processi e capitale investito”.

La Tabella 1 riporta le principali caratteristiche del Lean e del Six Sigma e quanto consegue dall’integrazione dei due.

Il Lean Six Sigma si pone quindi principalmente l’obiettivo di:

· ridurre/eliminare gli sprechi;

· far scorrere il flusso di materiali ed informazioni;

· ottimizzare il processo nel suo insieme e non localmente;

· coinvolgere le risorse e coltivare una cultura del miglioramento continuo;

· migliorare la qualità attraverso importanti progetti di miglioramento;

· utilizzare strumenti statistici di analisi per ridurre la variabilità dei processi tali da risultati 6 sigma.



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